Google inizia a testare l’AI ​​di SGE nella serp

Google inizia a testare i risultati della Search Generative Experience in USA. E lo fa proponendo questi box informativi, generati dall'intelligenza artificiale, anche agli utenti che non hanno aderito al progetto. Cosa significa ciò?

Google testa la SGE (ovvero i box generati dall’AI) ​​nei risultati di ricerca anche per chi non ha attivato la funzionalità lab della Search Generative Experience. Si tratta, secondo Mountain View, di un’esperienza limitata a una piccola percentuale di query negli Stati Uniti.

Lo ha detto un portavoce di Google a Search Engine Land. Quindi, alcuni utenti negli Stati Uniti potrebbero vedere queste evoluzioni dell’intelligenza artificiale senza aver dato consenso esplicito. Ma in quali casi Google ha deciso di avviare questo processo di estensione dei risultati della Search Generative Experience (o SGE) in SERP?

Da leggere: le persone si fidano della SGE di Google?

Google inizia dalle domande complesse

Le query interessate da questa evoluzione della Search Generative Experience riguardano domande complesse, per le quali potrebbe essere utile ottenere informazioni articolate.

Magari da una serie di pagine web. Google vuole mostrare questi risultati solo quando può assicurare realmente dei vantaggi all’utente. E nei casi in cui le persone otterrebbero una risposta migliore di quella che vedrebbero oggi con una normale ricerca online.

Perché Google testa la SGE oggi?

Dal punto di vista del motore di ricerca, Mountain View vuole ricevere feedback dagli utenti che non hanno aderito alla SGE. Così può raffinare i suoi risultati e comprendere come essere realmente d’aiuto a una popolazione complessa, anche non d’accordo alla novità.

Si capisce che questo può essere un passo che anticipa la futura estensione della funzionalità a tutti gli utenti. In ogni caso, Google continuerà a mostrare annunci pubblicitari a pagamento all’interno di queste nuove esperienze dell’intelligenza artificiale.

Tutto questo diventa importante alla luce di una possibile introduzione di massa della SGE. D’altro canto è interessante notare come tutto proceda con i piedi di piombo, sintomo non per forza di indecisione ma sicuramente Google non vuole fare passi falsi. Questo punto potrebbe essere decisivo per le sorti del motore di ricerca più famoso del web.

Riccardo Esposito

Riccardo Esposito

Web writer, copywriter e blogger. Mi occupo di scrittura online e ho scritto 3 libri dedicati alla comunicazione sul web.