Parliamo spesso di Search Generative Experience, di intelligenza artificiale e vari strumenti come Google Bard. Ma la domanda è questa: l’AI nella SERP di Google è accettata? Cioè, le persone vogliono dei risultati automatizzati in queste pagine informative?
Secondo alcune ricerche sì. Il sondaggio condotto da Statista su 2.205 adulti negli Stati Uniti, ad esempio, ci suggerisce che il prodotto basato sull’intelligenza artificiale a cui le persone sono maggiormente interessate è la ricerca. Poi ci sono i vari assistenti e chatbot.
Notiamo che le persone si fidano dell’AI nella SERP di Google. Il sondaggio ha individuato che gli intervistati non temono la ricerca basata sull’intelligenza artificiale: anzi, quasi un terzo degli utenti ritiene che i risultati della Search Generative Experience siano reali.
Le nuove generazioni sono pronte
Ora parliamo di età e adozione della ricerca basata sull’intelligenza artificiale: il 40% dei millennial, ricorda sempre Statista, è disposto a passare ai risultati di Google SGE. Il rifiuto degli strumenti che utilizzano questa tecnologia è stato più elevato tra i Baby Boomer
Il 54% degli intervistati delle generazioni più giovani ha mostrato resistenza nel considerare il passaggio. Nel frattempo, i Millennial sono più propensi a utilizzare a questi strumenti, infatti il 40% degli intervistati di questa generazione afferma che lo farebbe subito.
Avere l’AI nella serp di Google vuol dire rivoluzionare un parametro che da sempre risulta fonte di informazioni e indicazioni utili per gli acquisti. Questa novità sarà accolta da una buona fetta di pubblico con entusiasmo. Forse, solo una buona parte della popolazione che si ritrova nella Baby Boomer generation non ha visto di buon occhio l’AI nelle ricerche.
Questione di abitudine, ecco. Nel frattempo l’innovazione va avanti e abbiamo già la possibilità di esportare testo creato con SGE su Google Docs e Gmail con la funzione bozze