Google AI Overview arriva in Italia: ecco l’impatto sulla SERP

AI Overview, l'intelligenza artificiale integrata nella SERP, sbarca in Italia. E i professionisti del web marketing tremano per le ripercussioni che tutto questo può avere sul lavoro strategico. Ecco quello che devi sapere per gestire la cosa.

Finalmente il momento atteso è arrivato: AI Overview arriva in Italia. Questo significa che per molte query, Google risponde con una sintesi molto articolata che viene generata attraverso l’intelligenza artificiale. Così la Search Generative Experience prende forma.

Si tratta di un momento atteso ma anche temuto perché, chiaramente, questa condizione è un problema vissuto da tanti professionisti del web che vedono questa integrazione come un possibile problema. A cosa serve la SEO se le prime posizioni passano in secondo piano?

Come appare il risultato Overview

AI Overview arriva in Italia. Ma cosa fare per attivare questi risultati? Niente, sarà tutto automatico. Basta digitare qualche parola e premere invio. Attualmente, non è presente su tutte le query. E non è neanche detto che sia un percorso attivato per quelle informative.

Infatti, ho eseguito diverse ricerche “How To” e l’AI Overview non era presente. Però quando appare occupa gran parte dell’above the fold, portando in basso tutti i risultati organici.

AI Overview arriva in Italia
Esempio di AI Overview arriva in Italia.

Questo è un esempio di come appare AI Overview arriva in Italia, nella sua versione estesa. All’inizio, questo testo è compresso e si apre dopo aver cliccato su un pulsante. A destra ci sono i link che fanno da fonte per i vari paragrafi che formano i contenuti. Analizziamo il risultato che troviamo in basso, ci sono altri dettagli da prendere in considerazione.

esempio ai overview
Come si presenta Ai Overview in Italia.

In questo caso, possiamo notare che la SERP cambia in relazione ai tag che inserisco in alto per aggiungere dei dettagli alla mia richiesta. Dettagli che, ovviamente, derivano dalle esigenze espresse in precedenza dagli utenti. Inoltre, per determinate risorse, Google aggiunge anche link diretti all’interno del testo: evidentemente, sono risorse importanti.

Quindi, la SEO è finita?

La risposta è chiara: no, cambia il modo di intendere questo lavoro. Così come evolve quello del copywriter. Per posizionarsi in cima a questa lista di consigli servono contenuti di estrema qualità, e non semplici surrogati presi in automatico dall’AI. Ma, soprattutto, hai bisogno di brand forti. Capaci di essere considerati un faro per Google e per gli utenti.

Certo, il campo si riduce. Dimentichiamoci valanghe di traffico per quell’articolo che stranamente riesce a posizionarsi in alto. Questo non avverrà. Ma quello che dobbiamo chiederci è: serve veramente tutto questo traffico a noi che non facciamo ADV?

Chi lavora con le affiliazioni e con le pubblicità probabilmente ha ragione ad aver paura. Ma chi invece fa SEO e content marketing per acquisire lead e clienti deve guardare oltre il traffico e trovare la soluzione per posizionarsi meglio qui. E su ChatGPT.

Riccardo Esposito

Riccardo Esposito

Web writer, copywriter e blogger. Mi occupo di scrittura online e ho scritto 3 libri dedicati alla comunicazione sul web.